





Paese d’Origine | Spagna |
Tipo | Azienda Familiare |
Dal | 1985 |
Superficie | 65 ettari |
Produzione | |
Enologo | Alejandro López |
Agricoltura | Convenzionale |
Torre de Oña
Nel 1985, un uomo d’affari cubano acquistò 15 ettari di vigneto a Páganos (Laguardia). Ebbe un buon fiuto: ancora oggi questa zona è considerata la terra più ambita della Rioja Alavesa, la parte basca della regione vinicola della Rioja.
Il miglior acquisto della sua vita fu seguito, dieci anni dopo, dalla sua migliore vendita. Torre de Oña, che nel 1995 comprendeva 45 ettari, fu acquistata proprio da La Rioja Alta. Un degno successore con una storia impressionante.
Grandi ambizioni
La Rioja Alta ha introdotto una serie di modifiche: il 2% dei vigneti di cabernet sauvignon è stato espiantato e sono stati acquistati nuovi vigneti attorno a Finca San Martín. Nel 2005 il talentuoso Julio Sáenz venne nominato enologo e nello stesso anno fu adottato un nuovo approccio: vengono selezionati solo i grappoli che soddisfano i requisiti più rigorosi, le uve di ogni singola parcella vengono vinificate e fatte maturare separatamente, con l’obbiettivo di acquisire sempre più conoscenze sulle caratteristiche dei singoli appezzamenti. Non solo, ma anche la maturazione in legno ha ottenuto una dimensione aggiuntiva: oltre a rovere francese e americano, ora viene utilizzato anche il legno di rovere caucasica.
Torre de Oña ha indubbiamente alzato l’asticella.
Un terroir pregiato
L’obiettivo di Torre de Oña è di far parlare il terroir. Il terreno calcareo e argilloso di questi vigneti produce grappoli piccoli e spargoli, da cui si ottiene un mosto concentrato, aromatico e di grande complessità. Esperti del vino nazionali e internazionali come Robert Parker e José Peñin premiano i risultati con valutazioni costantemente superiori ai 90 punti.