




Paese d’Origine | Germania |
Tipo | Azienda Familiare |
Dal | 1465 |
Superficie | – |
Produzione | 200.000 bottiglie all’anno |
Enologo | Max Kilburg |
Agricoltura | Convenzionale |
Geierslay
Un’azienda vinicola nella Mosella che risale a diciannove generazioni fa, esattamente dal 1465, e quindi esiste da secoli: su questo si può quasi fare affidamento senza riserve. Tuttavia, non è stato tutto così semplice. Dopo aver studiato enologia e aver svolto diversi stage all’estero, il giovane Max Kilburg è tornato al nido familiare per lavorare sotto la guida di suo padre presso la Weingut Geierslay a Wintrich. Qui, proprio accanto alla Mosella, è emerso un classico conflitto generazionale. Il padre produceva vini come si è sempre fatto, mentre Max desiderava qualcosa di diverso. Un po’ più audace…
Così, ispirato da Julian Haart, Max Kilburg ha deciso di produrre splendidi riesling trocken, kabinett e spätlese sotto il proprio nome e marchio. Completamente secondo la sua visione: cristallini e pieni di qualità. Questo ha fatto sì che ci innamorassimo immediatamente dei suoi vini, e anche i suoi genitori ora condividono questo entusiasmo. Tutto ciò ha portato Max Kilburg, oltre alla sua linea, a essere ora responsabile anche per i vini di Geierslay, e, per dirla con molta moderazione, sta facendo un ottimo lavoro.
Le uve della Weingut Geierslay – come riesling, weissburgunder, grauburgunder e gewürztraminer per i bianchi, e spätburgunder per i rossi – sono storicamente piantate attorno all’azienda vinicola. I vigneti si trovano su pendii impressionanti, come Wintricher Großer Herrgott, Wintricher Geierslay e Piesporter Treppchen. Max e suo padre, che continua a collaborare, producono una vasta gamma di vini, tutti all’interno della denominazione Wintrich. Non solo rossi, bianchi e rosé, ma anche ottimi vini spumanti e vini dolci, complessi e sontuosi. Gli aromi ricchi e la complessità sono dovuti anche al fatto che le viti hanno almeno cinquanta anni.
Senza vigneti non ci sarebbe vino, quindi vengono gestiti con la massima cura – coccolati, si può dire – con rispetto e amore per Madre Terra. Le uve vengono raccolte a mano, un lavoro laborioso su quei ripidi pendii, e poi accuratamente selezionate. Solo i grappoli di uva intatti e al 100% sani superano la selezione. Vengono pressati delicatamente e con cautela e poi fermentano in serbatoi di acciaio inox. Per l’affinamento dei vini ci sono botti di legno di varie dimensioni. Ma ciò che conta di più in cantina è naturalmente il talento di Max Kilburg, che valuta quando ogni vino è al suo meglio e pronto per gli amanti del vino.