








Paese d’Origine | Francia |
Tipo | Azienda Familiare |
Dal | 2004 |
Superficie | 18 ettari |
Produzione | — |
Enologo | Olivier Decelle |
Agricoltura | Biologico (In conversione al biodinamico) |
Château Jean Faure
Esiste un legame più profondo di quello tra suolo e vite?
Tra argilla e Cabernet Franc?
Il suolo nutre la pianta, e la pianta, a sua volta, arricchisce il suolo.
Non è meraviglioso quando questa sinergia si trasforma in un fantastico bicchiere di vino?
L’azienda vinicola si estende su 18 ettari di vigneti contigui, situati vicino a Pomerol, in una zona rinomata accanto a nomi illustri come Cheval Blanc e La Dominique. Qui, il suolo presenta un fatto eccezionale: un sottosuolo di argilla fertile che si estende fino a un metro di profondità. È proprio da questa argilla che il Cabernet Franc trae una straordinaria energia.
I proprietari, Anne e Olivier Decelle, hanno un background interessante; Olivier ha iniziato la sua carriera nella vendita di alimenti surgelati, mentre il direttore tecnico, Marie-Laure Latorre, proviene dal settore del recruitment. I vini di questo château contengono una percentuale insolitamente alta di Cabernet Franc, che supera il 50%, affiancato da Merlot e una piccola parte di Malbec.
In vigneto si seguono pratiche di agricoltura biologica e attualmente si è in fase di conversione al biodinamico. Anche in cantina si lavora con grande attenzione: la fermentazione avviene con grappoli interi, l’assemblaggio è effettuato all’inizio del processo di affinamento e la maturazione avviene in una combinazione di botti di legno piccole e grandi e vasche in cemento, senza aggiunta di solfiti.
Dopo l’acquisizione nel 2004, Decelle e Latorre hanno trasformato una tenuta che nel 1985 era stata declassata e faticava a rimanere a galla in un’azienda brillante. Nel 2012, hanno riconquistato lo status di Grand Cru Classé.
Questa straordinaria energia del suolo, della vite e delle persone che ci lavorano si riflette nel vino: un vino che vive.